domenica 17 dicembre 2017

Studiare:come e perchè

Le motivazioni e gli altri dell'apprendimento

 Le motivazioni e attribuzioni entrano a far parte di una particolare competenza chiamata imparare a imparare. Poi le motivazioni e le attribuzioni sono una componente dell'apprendimento di cui lo studente e il docente devono essere consapevoli e che si affianca ad altre, gli stili cognitivi e le emozioni. I fattori che determinano le prestazioni scolastiche, in generale gli esiti dei processi di apprendimento, è quindi fondamentale tanto per chi studia quanto per chi insegna.

lunedì 11 dicembre 2017

La motivazione estrinseca


In pedagogia si parla di motivazione estrinseca quando un alunno si impegna nello Studio per motivi esterni, per ricevere cioè un premio (un buon voto, una ricompensa, una lode) o per evitare conseguenze spiacevoli (un brutto voto, una punizione, un rimprovero).
Nonostante la motivazione intrinseca ricopra un ruolo fondamentale nell'apprendimento, npn si deve trascurare l´importanza della motivazione estrinseca . Infatti un premio èn un motivo frequente del nostro comportamento.
A seconda del tipo di motivazione, si può distinguere anche tra obbiettivi di padronanza e obbiettivi di prestazione: nel primo caso, per esempio, uno studente si impegna perché è interessato ad accrescere la conoscienza; nel secomdo caso invece si impegna per dimostrare le proprie capacità.
  • obbiettivi di padronanza→ motivazione intrinseca
  • obbiettivi di prestazione → motivazione estrinseca
Anche lo stato d'animo svolge un ruolo importante. Lo psicologostatunitense John W. Atkinson ha individuato la seguente relazione:
  • tendenza al successo→ fiducia
  • tendenza ad evitare il fallimento→ paura
Nel primo caso; le persone sono spinte ad affrontare anche compiti difficili, ma che ritengono fattibili; nel secondo caso scelgono compiti facili, oppure talmente difficili da giustificare il fallimento.

La motivazione intrinseca

L'apprendimento è molto condizionato dalla motivazione, che può essere intrinseca o estrinseca.
Ci sono alcuni casi dove la motivazione dell'apprendimento è il premio o la ricompensa, che viene detta "rinforzo". In questo caso parliamo di motivazione estrinseca.
In molti altri casi peró, la motivazione é detta intrinseca ed é costituita dalla curiositá, una specie di "motivazione cognitiva". In altri casi é il piacere che si prova nel riuscire a fare qua
lcosa.

Lo psicologo statunitense Edward Deci ha dimostrato che anche nell'essere umano diminuisce la motivazione intrinseca quando si agisce in Vista di un premio e non per soddisfazione.

domenica 3 dicembre 2017

Dare un significato alla vita scolastica

Gli studi sulle attribuzione valgono anche in campo scolastico. 
Secondo la teoria di Weiner un alunno che confida in se stesso, si affiderà allo studio per avere buoni voti a scuola. Un alunno che invece non crede in se stesso, cercherà l'aiuto dei compagni o suggerimenti dell'insegnate ma, in caso di successo, si convincerà che è stata fortuna.
Tutte queste spiegazioni è probabile che siano vere, perchè un buon risultato è spesso frutto dell'impegno, ma anche di altri fattori. A differenza di quale siano i fattori, è importante lo stile attributivo perchè: chi è abituato a contare su se stesso, probabilmente è destinato a un migliore rendimento scolastico. è quello che gli studiosi chiamano self-serving bias, cioè inclinazione verso se stessi.
L'aspettativa dell'insegnante che influisce sul rendimento dello studente, positiva o negativa che sia, perché gli studenti si adeguano a quanto pensa l'insegnante.

sabato 2 dicembre 2017

Dare un significato a ciò che accade

Sia le nostre motivazioni che le nostre spiegazioni servono a determinare i nostri comportamenti.
Quando noi cerchiamo di darci delle spiegazioni riguardo le azioni degli altri, facciamo delle attribuzioni. Questi sono ragionamenti riguardanti se stessi, il rapporto con il mondo e con gli eventi.
Alcuni psicologi hanno sviluppato principali teorie. 
Fritz Heider ha distinto 2 forme di attribuzione e ne ha individuato l'effetto sul modo concepire la vita:
  • attribuzione interna: attribuire a se stessi la causa di ciò che avviene e può avere sia valenza negativa che positiva. Il soggetto quindi, ritiene se stesso artefice della riuscita o meno della vita.
  • attribuzione esterna: attribuire a motivi indipendenti dalla nostra azione quanto accade, significa rinunciare a costruire la propria vita.
Julius B. Rotter ha elaborato il concetto di "punto di controllo". A seconda di dove si è collocato il locus of control, l'individuo si sente responsabilizzato o deresponsabilizzato. Il locus of control esterno deresponsabilizza l'individuo, ma anche a quello interno presenta un aspetto negativo, quando il soggetto si attribuisce la responsabilità di eventi strani al suo controllo. Tuttavia la
motivazione al successo è maggiore negli individui a controllo interno. 
Bernard Weiner ha individua tre aspetti fondamentali dei processi di attribuzione: 
  • internalità, che riguarda la collocazione della causa di un certo fenomeno: interna e esterna al soggetto
  • controllabilità, cioè la possibilità o meno del soggetto di controllare la causa
  • stabilità, ossia il carattere costante o mutevole della causa.

Abraham Maslow

Abraham Maslow, uno psicologo statunitense, ha classificato in una piramide i fattori motivazionali che ha poi interpretato come bisogni dell'individuo.
Alla base della piramide ci sono i bisogni fisiologici; seguono, in ordine di importanza, i bisogni di sicurezza, di appartenenza, di stima, di realizzazione personale.

La motivazione

La motivazione ad agire

Noi per esprimere cosa ci spinge ad agire, usiamo varie parole: volontà, desiderio, passione, curiosità, interesse, bisogno, istinto ecc. Queste parole non sono sinonimi tra di loro, ma indicano i motivi delle nostre azioni, noi non agiamo mai senza un motivo. La psicologia però raggruppa queste parole sotto un unico concetto, quello di motivazione, cioè "l'insieme dei meccanismi biologici e psicologici che determinano l'azione, l'orientamento verso un obbiettivo, o l'evitamento, e infine, l'intensità della perseveranza: più si è motivati più l'attività è significativa e persiste nel tempo".
Il termine "evitamento" , è poco usato in italiano ma indica una persistente attitudine a evitare un pericolo invece di affrontarlo.
Le motivazioni dell'agire non sono tutte uguali, vengono infatti distinte per le loro origini. Alcuni fattori sono soggettivi, sono "dentro" di noi, come gli istinti, i bisogni, le tendenze personali, i tratti caratteriali, mentre i fattori oggettivi provengono "dall'esterno"; o perché provengono dall'ambiente fisico, o perché sono richieste dalla società. 
I vari fattori motivazionali, però, innescano un processo complesso di attivazione; l'individuo percepisce stimoli interni ed esterni, li valuta, stabilisce che cosa fare, quali obbiettivi vuole raggiungere e prende quindi una decisione operativa.
Lo studioso Julius Kuhl, ha distinto due tipi di orientamento motivazionale: uno centrato sull'azione, è proprio di individui in grado di realizzare con decisione i propri propositi. L'altro, centrato sulla situazione, è caratteristico di chi invece resta prigioniero, nel momento dell'analisi, delle possibili alternative e non riesce a passare all'azione.

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Muhammad al-GhazzâlÎ, vissuto in un periodo leggermente posteriore a quello considerato in questa Unità, è il più noto tra i pedagogisti isl...