martedì 27 marzo 2018

L'autoeducazione secondo Seneca

Lucio Anneo Seneca rappresenta un diverso orientamento: egli come marco Aurelio punta alla cura di sé e all'autoeducazione interiore attraverso la filosofia.
Nelle lettere a Lucilio, Seneca, sostiene la necessità di migliorare se stessi dal punto di vista morale, esaminando le esperienze personali.
Egli critica anche l'educazione fine a se stessa, affermando quindi che è sbagliato l'atteggiamento di quanti si dedicano allo studio senza mirare alla propria crescita interiore.
In particolare, definisce la figura del saggio come colui che controlla le proprie passioni con  l'uso della ragione e accetta il proprio destino.

Caratteristiche dell'oratore secondo Quintiliano


Marco Flavio Quintiliano fu il più importante autore che si occupò di pedagogia in età imperiale.
Egli ci ha lasciato un opera, la Institutio oratoria, con la quale intende ridare un fondamento culturale all'arte oratoria. Lo scopo di Quintiliano è formare il bonus orator, cioè colui che svolge una funzione etico-civile.
L'institutio oratoria espone gli aspetti dell'educazione primaria e grammaticale. Successivamente amplia il discorso fino all'attività dell'oratore adulto. 
I caratteri dell'oratore sono: onestà, abilità nel parlare e la preparazione filosofica.
La riflessione di Quintiliano prende in considerazione le modalità di insegnamento e la figura del maestro. L'oratore quindi, secondo la sua impostazione, deve al suo completo sviluppo naturale.
Egli inoltre fu l'unico del suo tempo a pronunciarsi contro le punizioni corporali.
Quintiliano fornisce un ritratto del maestro ideale, che deve:
-essere pratico, positivo e morale
-essere sensibile e coinvolgente
-rendere l'insegnamento naturale e divertente
-adeguare il metodo all'indole dell'allievo
-spronare con la lode
-concedere svago e gioco
Lo studente ideale, invece, deve sviluppare nei confronti dell'insegnante un sentimento di obbedienza e di amore.
Il curricolo scolastico per la formazione degli oratori viene delineato da Quintiliano:
-in famiglia
-frequentazione della scuola del grammaticus
-studio della retorica
Secondo Quintiliano è quindi necessaria un'educazione che comprenda musica, geometria, astronomia, storia, diritto e filosofia.

La formazione dell'oratore secondo Cicerone

 Marco Tullio Cicerone è una delle figure più rappresentative della romanità: fu un filosofo, oratore e scrittore che ha influenzato la prosa latina.
Il suo rapporto è stato determinante nell' ellenizzazione della cultura latina.
Egli, a differenza di Catone, cerca di conciliare il mos maiorum con la cultura greca.
Con lui la paideia ellenica diventa humanitas, che si pone come un nuovo modello educativo romano.
Cicerone si sofferma soprattutto sull'istruzione superiore per la formazione dell'oratore, nella quale  devono confluire erudizione e etica.

La sua opera più importante riguardo alla riflessione pedagogica è il DE ORATORE, nella quale egli esamina la retorica e l'oratoria definendone gli aspetti fondamentali: 

  • inventio
  • dispositio
  • elocutio
  • memoria
  • actio

lunedì 19 marzo 2018

L'educazione secondo catone

Dopo la seconda guerra punica l'agricoltura non è più l'unica fonte di sostentamento e Roma diventa una potenza marittima e commerciale.
Dal III secolo a.C. cambia anche l' educazione. Le famiglie ricche affidano i propri figli a un liberto istruito: il pedagogus.
Anche l'educazione femminile risente di questi cambiamenti: le ragazze delle famiglie elevate vengono affidate ad un pedagogus per studiare, canto, danza e imparare a dipingere. Si sposano in età precoce, passando quindi dall'autorità del padre a quella del marito.
in difesa dell'educazione tradizionale Catone contrasta la tendenza ed esorta a recuperare la vecchia tradizione, raccogliendo nei Libri ad Filium Marcum i suoi insegnamenti di agricoltura, medicina  e retorica.
Catone valorizza l'oratoria come virtù civica, in stretto legame con la politica e l'etica.
In seguito Catone dedica un altra opera al modo rurale e ai suoi ideali, nella quale contrappone il lavoro dei campi all'attività mercantile: l'oratore e il contadino potranno rendere di nuovo grande Roma.



L'educazione romana dalle origini

L'EDUCAZIONE ROMANA DELLE ORIGINI E IL MOS MAIORUM

 
Mentre ad Atene si sviluppano le attività artigianali, l'economia romana è dominata da un aristocrazia di proprietari terrieri.
In questa società predominano i valori della casa e della famiglia. L'educazione avviene all'interno stesso della famiglia o al di fuori sulla base dell'esempio degli adulti e della trasmissione orale.
Il sentimento a cui si viene educati è quello di pietas in quanto rispetto per i genitori, gli avi, la patria e le divinità, poiché la religione nel mondo contadino è componente fondamentale per l'identità di un gruppo.
Questo insieme di valori, si avvicina molto all'aretè di Esiodo, costituisce il mos maiorum, l' esempio che viene dagli antenati.
La prima educatrice è la madre, anche se la donna nella società romana è inferiore all'uomo.
Compiuti i sette anni il bambino passa sotto la guida del padre, pater familias, che funge da maestro. L'educatore è quindi il genitore, attraverso il quale, il figlio impara il necessario per amministrare un azienda agricola e partecipare alla vita pubblica frequentando il foro (piazza). 
a quattordici anni il maschio smette la "toga pretexta" e indossa, durante un cerimonia, la "toga libera" o "virile", acquisendo così il diritto di sedere in senato per perfezionare la propria formazione politica seguendo i dibattiti dei senatori più anziani.
Dal 451 a.C. il punto
 di riferimento dell'educazione romana è rappresentato dalle Dodici Tavole che riassumono i valori propri del mos maiorum:
-rispetto
-pietas
-rigore morale
-obbedienza della legge.

L'educazione nell'antica roma

L'EDUCAZIONE COME FATTO SOCIALE

L'educazione per i Romani è un fatto sociale, che riesce ad integrare gli individui nella vita della città: ha quindi un intento civico.
Il cittadino romano infatti deve sapersi comportare di fronte alla collettività in modo adeguato: modo di parlare, modo di camminare, di vestirsi, di arredare...
Cicerone, per esempio, suggerisce al figlio marco di essere sempre gradevole con gli altri per essere accolto in società.
I greci per l'educazione dei fanciulli parlano di paideia, che indica una complessiva formazione culturale. I Romani, invece, usano il termine educatio  per indicare la prima formazione finalizzata allo sviluppo delle attitudini fisiche, morali e intellettuali.
A corrispondere al greco paideia, è invece il termine humanitas con il significato di un educazione raffinata, fondata su valori morali.

La virtù secondo i sofisti

I SOFISTI E LA NASCITA DELLA PAIDEIA

 
Il temine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici.
I sofisti intendono insegnare l'aretè politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico e proprie tesi e sconfiggere quelle degli avversari. La nuova virtù consiste quindi nell'abilità dialettica e retorica.
le tecniche insegnate dai sofisti sono due:
-la dialettica: dialogo tra due o più interlocutori
-la retorica: discorsi con il quale persuadere un vasto uditorio.
I maggiori rappresentanti sono: Protagora di Abdera e Gorgia da Lentini.
Essi hanno posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica e nella polis sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell' uomo politico.

L'educazione a Atene

ATENE E L'EDUCAZIONE DEL CITTADINO

 
Ad Atene prevale il principio della Dike. L'aretè ateniese coincide con una vita condotta scondo la giustizia.
A proporre questo ideale è Solone che attraverso i suoi testi poetici sostituisce a Dike (giustizia), Eunomia: la buona legge.
L'aretè infatti è intesa come virtù civica: una forma di rispetto e dedizione verso lo stato e le leggi, considerati beni superiori da conservare con ogni sforzo.
vengono coltivate, oltre all'educazione fisica e alla musica, la lettura e la scrittura.
Le figure educative della scuola ateniese sono differenti:
-grammatistes
-kitharistes
-paidotribes
 
I ragazzi vengono accompagnati a scuola da un pedagogo (schiavo) mentre le ragazze rimangono a casa.
Il ciclo formativo si articola in diverse fasi:
-formazione in famiglia fino ai 7 anni;
-dai 7 ai 14 anni i ragazzi vanno in una scuola elementare di quartiere o in una scuola privata;
-al compimento del 18 anni avviene l'ingrasso nella scuola militare.
Ad Atene viene dunque imposta l'educazione.

L'educazione a sparta

SPARTA E L'EDUCAZIONE DEL SOLDATO

 
Sparta conosce il suo massimo splendore nel VII-VI sec. a.C.
La società spartana è divisa in tre classi:
-spartiati: i membri godono di pieni diritti politici e si dedicano alla guerra e all'attività militare
-perieci: artigiani e commercianti a cui è permesso di avere proprietà, ma sono privi di diritti politici
-iloti: schiavi senza alcun diritto.
Il cittadino vive per la difesa della città, in questa polis prevale infatti l'ideale di aretè eroica.
A Sparta la formazione è scandita in questo modo:
-in famiglia dalla nascita fino ai 7 anni di età;
-dai 7 anni in poi lo Stato sottrae i figli maschi alle famiglie, inserendoli in fratellanze (scuole militari);
-a 20 anni i giovani fanno ingresso nell'età adulta.
L'istruzione mira all'esercizio fisico, allo sviluppo delle doti militari e all'affrontare prove di coraggio.
Sparta in questo modo viene introdotta l'aretè eroica.

domenica 18 marzo 2018

Esiodo e l'areté nel mondo contadino

Esiodo era il poeta più antico della Grecia continentale e il primo del quale si abbiano notizie storiche credibili. Per un periodo, alle sue più famose opere la Teogonia e le Opere e i giorni, è stata negata una vera unità che erano state considerate soltanto un "assemblaggio di poesie". Oggi si accetta da loro unità fondamentale  e l'attribuzione a un solo poeta.
Nella Teogonia, un poema in 1022 versi forse incompiuto, Esiodo dopo aver parlato brevemente dell'origine dell'universo, elenca le generazioni degli dei corrispondenti ai tre periodo della del mondo: Urano, Crono, Zeus. Potrebbe essere che Esiodo si sua servito di Omero stesso come fonte, e di cosmogonie e teogonie più antiche, che però dovevano essere soltanto degli elenchi. Le Opere e i giorni sono un poema di 828 versi, più unitario della Teogonia. Nelle opere vengono affrontate affrontati i due concetti fondamentali del lavoro e della giustizia, per esempio come nel mito di Prometeo che è stato punito per avere rubato il fuoco agli dei. Anche a quello delle cinque etè della uomini (età dell'oro, dell'argento, del bronzo, degli eroi e del ferro): orte alle esortazioni al lavoro e alla giustizia sono presenti consigli di morale e di economia; seguono i precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione e infine i consigli per il matrimonio e i rapporti con gli amici. L'areté descritta da Esiodo è dunque quella del mondo contadino greco delle origini.

L'educazione nel mondo romano

L'educazione nel mondo greco

La civiltà greca si sviluppa in un territorio particolare diviso tra piccole isole e zone montuose continentali.
Le testimonianze più antiche di una qualche forma di educazione provenienti da quest'area sono i miti. In particolare, quelli che sono giunti fino a noi, l'Iliade e l'Odissea
I poemi sono narrazioni di personaggi eroici, per questo si presentano come forme di intrattenimento. Ma al loro interno contengono informazioni sugli dei, l'origine del mondo, la navigazione, le tattiche di guerra ecc. 
L'iliade e l'odissea vengono attribuite al cantore greco: Omero. In realtà, non si sa molto su questo personaggio e se ne mette anche in dubbio l'esistenza. Probabilmente Omero non ha fatto altro che che raccogliere e unificare leggende precedenti diffuse nell'area greca. Omero ha goduto di una fama enorme nel mondo greco.
Nei poemi omerici compare il concetto di areté. Questo termine significa virtù, non nel senso di virtù morale, ma nel senso di capacità o abilità. Esistono quindi varie areté. L'iliade racconta l'assedio della città di Troia, in Asia minore a opera degli Achei: qui ci troviamo di fronte all'areté guerriera. Gli eroi sono esempi, modelli educativi di virtù belliche: inseguono onore e fama.
L'odissea narra invece delle peregrinazioni attraverso il Mediterraneo di Ulisse. Lui, con i propri compagni, si trova in situazioni difficili che richiedono, oltre al coraggio e alla forza, una buona dose di astuzia e intelligenza. In questa opera prevale l'areté intellettuale. La funzione educativa di questi poemi è quella di presentare esempi di virtù da seguire. In questo sta il loro carattere pedagogico, favorito dall'aspetto artistico-letterario che predisponefavorevolmentel'ascoltatore o il lettore di poemi. 



mercoledì 7 marzo 2018

Socrate e la forza del dialogo socratico

Socrate nonostante spesso sia associato ai Sofisti  dedica la sua vita alla filosofia, ai suoi allievi non trasmette un insegnamento tecnico ma bensì morale, per il quale non chiede una ricompensa.
Attraverso il dialogo, Socrate pone delle domande per mettere alla prova le loro convinzioni. Egli cerca la risposta nel concetto, cioè dalla definizione.


Platone segue la strada tracciata da Socrate in un progetto di riforma culturale. Nella Repubblica egli descrive uno stato ideale guidato dai filosofi e prospetta un percorso educativo destinato ai migliori di ogni classe sociale. Nelle Leggi, dove formula un progetto politico più concreto, Platone estende il suo programma educativo a tutti i cittadini.

Sparta e Atene

Sparta e Atene costituiscono due modelli molto diversi.
A Sparta vige una monarchia e l'educazione è di tipo militare, per formare buoni soldati.
Ad Atene invece l'educazione si propone per formare buoni cittadini. 

Per la partecipazione alle istituzioni politiche era necessaria una buona formazione e un'adeguata preparazione culturale.

SPARTA:
Dai sette anni in poi lo stato sottrae i figli maschi allo stato per inserirli in fratellanze cioè  scuole militari.
A 20 si 'entra' nell'età adulta.

ATENE:
Dai 7 ai 14 anni vanno alla scuola elementare, in seguito poi frequentano - alcuni ragazzi - le scuole superiori, al compimento dei 18 anni iniziano la scuola militare fino al compimento dei 20.

Esiodo e l'areté nel mondo del cittadino

Insieme ad Omero va ricordato Esiodo, il poeta più antico della Grecia, il primo di cui abbiamo notizie attendibili. Scrisse due opere di cui si dubita la vera unità, la Teogonia e le opere e i giorni.Nelle opere e i giorni si parla di due concetti fondamentali, il lavoro e la giustizia, oltre ai quali sono presenti consiglio morali, economici, consigli sul matrimonio e sui rapporti con gli amici.
Nella Teogonia parla dell'origine dell'universo ed elenca le generazioni degli dei nei tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono e Zeus.

L'educazione nel mondo classico

La civiltà greca si sviluppa in un territorio particolare, diviso tra piccole isole e zone montuose continentali.
Le testimonianze più antiche di qualche forma di educazione sono i miti, tra cui due poemi: l' Iliade e l'Odissea. Questi due poemi sono stati scritti da un cantore cieco: Omero, di cui si mette, ancora oggi, in dubbio la reale esistenza. Probabilmente Omero non ha fatto altro che raccogliere e unificare le leggende precedenti.
Nei poemi omerici compare il concetto di aretè (=virtù, capacità o abilità).
Nell' Iliade viene raccontato l'assedio della città di Troia, quindi ci troviamo di fronte all' aretè guerriera.
L'Odissea narra invece delle peregrinazioni attraverso il Mediterraneo di Ulisse, che si trova in situazioni difficili che richiedono una buona dose di astuzia e intelligenza. In quest'opera prevale infatti l'aretè intellettuale. 

Educazione nella cina

 Il sistema scolastico cinese è più sviluppato e articolato rispetto a quello indiano. La sua funzione è quella di preparare i funzionari politici.
Accanto alle scuole dove i  nobili ricevono insegnamenti teorici ed educazione militare vi sono quelle per contadini dove uomini e donne si recano dopo il lavoro nei campi.
Il rapporto maestro-allievo assume particolare rilevanza nelle scuole filosofiche, che danno rilevanza all'taoismo e al confucianesimo.
TAOISMO:
nasce dall'insegnamento di Lao Tzu. Predica il ritorno ad un esistenza naturale che trova un armonia con tutto il cosmo. Gli insegnamenti sono tramandati nel libro del Tao.
 
CONFUCIANESIMO:
trasmesso in aforismi raccolti nei dialoghi, sostiene l'ampia formazione culturale e che stimoli la crescita morale, basata sull'esempio.
La pedagogia confuciana si propone di formare un funzionario colto.
 

L'educazione nell'estremo oriente

 
Il modello educativo improntato all'insegnamento dell'obbedienza alle leggi dello stato e della religione è presente anche nella civiltà indiana e cinese.
Gli aspetti peculiari della società indiana sono due:
-la divisione in caste
-influenza della religione.
Questa divisione rende la società indiana estremamente statica.
La divisione in caste è giustificata dalla religione induista e nonostante sia stata abolita svolge tutt'ora un ruolo importante nella società d'oggi.
La religione infatti influenza ogni aspetto della vita sociale e culturale, includendo anche l'educazione che varia all'interno di ogni religione.
L'antica india ospita due religioni:
 
INDUISMO
concetto fondamentale: reincarnazione
I testi sacri sono i VEDA, sui quali si basa la formazione dei sacerdoti induisti (bramini) che costituiscono una delle caste fondamentali. Inizialmente l'educazione si è sviluppata senza il bisogno di ricorrere alla scrittura. In seguito si è basata sul metodo MNEMONICO(dialogo tra maestri e allievi)
 
BUDDHISMO
nato nelle colonie greche, si diffonde in India tramite il BUDDHA(il risvegliato).
L'individuo si emancipa dai bisogni materiali e approda al NIRVANA(assenza di desideri e dolori).
L'educazione buddhista è aperta a tutti. Rimane centrale il rapporto tra allievo e maestro e la finalità religiosa. 

Come allevare i bambini

Muhammad al-GhazzâlÎ, vissuto in un periodo leggermente posteriore a quello considerato in questa Unità, è il più noto tra i pedagogisti isl...