mercoledì 23 maggio 2018

Come allevare i bambini

Muhammad al-GhazzâlÎ, vissuto in un periodo leggermente posteriore a quello considerato in questa Unità, è il più noto tra i pedagogisti islamici. Certe sue raccomandazioni ricordano quelle del cristiano Giovanni Crisostomo per il richiamo sia al pudore sia ai pericoli dell'eccessiva ricchezza nonché di certe forme di svago.
  • Al-ghazzȃlî ritiene l'infanzia un momento importante per l'educazione, perché il bambino è molto ricettivo, e la sua mente, come riteneva già Quintiliano, ma come dirà anche la psico-pedagogia moderna può essere facilmente plasmata.
  • Per i pedagogisti cristiani il Vangelo e la Bibbia sono i testi educativi fondamentali; per il pedagogista musulmano il testo basilare è il Corano.

Dalla regola: l'importanza della lettura

In questo brano, vengono dettate le modalità con le quali deve avvenire la lettura che accompagna il pasto comune: mentre gli altri consumano il cibo del corpo, un confratello, secondo turni settimanali, deve fornire cibo all'anima.
ci concentriamo sul fatto che:
  • A tutti i monaci è prescritto solo l'ascolto; ai superiori è riservato commentare eventualmente la lettura.
  • San Benedetto raccomanda un silenzio assoluto durante la consumazione del pasto, perché nulla disturbi l'ascolto e la comprensione del brano che viene letto.
  • Il monaco lettore è costretto al digiuno, cioè a rimandare il pasto e, in segno di umiltà, a consumarlo poi con gli inservienti..

Il maestro interiore

Questo secondo brano che chiude il maestro chiarisce il ruolo limitato ma importante del linguaggio rispetto alla conoscenza della verità.
  • Quando Agostino dice che non bisogna chiamare nessuno maestro sulla terra, perché il vero maestro sulla terra, perché il vero maestro è  nei cieli, fa riferimento all'affermazione di Gesù contenuta ne Vangelo di Matteo.
  • Adeodato ringrazia il padre per il discorso che gli ha tenuto: viene riconosciuta, in conclusione, l'importanza del linguaggio, che non ci consegna la verità, ma ci spinge e ci incoraggia verso di essa.

Come educare i figli

San Giovanni Crisostomo di Anatochia, vescovo di Costantinopoli, il maggiore tra oratori cristiani, ha lasciato queste indicazioni per l'educazione cristiana di figli e figlie da parte, rispettivamente, del padre e della madre.
Bisogna tener conto conto che:
  • L'abitudine che si fa "legge" anticipa la concezione della moderna psicologia secondo la quale le regole morali, imposte dall'esterno, vengono poi interiorizzate dall'individuo e sentite come legge interna.
  • "Pietà", nel nuovo senso cristiano  del termine, indica, l'effetto, il rispetto e l'obbedienza che il credente deve avere per Dio e per le cose sacre, sentimento non legato alla paura per il castigo divino, ma nato dalla gratitudine per l'amore che il fedele sente di ricevere dal Dio.

Il logos Pedagogo

Questo brano è trattato dal primo libro de Il Pedagogo. Clemente Alessandrino, direttore del Didaskaleion di Alessandria d'Egitto, riprende l'espressione del Vangelo di Giovanni che parla di Cristo come Logos, cioè Verbo di Dio, ne individua tre funzioni, che ricordano una tripartizione stoica: Logos protrettico, cioè "esortatore, Logos pedagogo e Logos didaskalikos, cioè "istruttore". A ciascuna delle tre funzioni doveva corrispondere un'opera; la terza però, che probabilmente doveva intitolarsi il Maestro, non è stata mai scritta.
Clemente recupera il termine "pedagogo" nel significato greco di "guida": ma se il pedagogo greco accompagna a scuola l'allievo e lo segue nelle sue attività, qui il Pedagogo, che è Cristo, conduce a Dio, che è il maestro, colui dal quale proviene ogni realtà e ogni verità. Al pari di altri autori cristiani, Clemente riprende concetti e figure tipiche del mondo classico e li carica di significati nuovi, di tipo religioso e spirituale.
Bisogna tener presente che:
  • Il pedagogo guida additando gli esempi positivi; il primo esempio in assoluto è il Cristo stesso.
  • La distinzione tra Logos pedagogo e Logo istruttore è analoga a quella elaborata dalla pedagogia contemporanea tra "educazione" e "istruzione";
  • Solo dopo che le stia stata garantita la salute, l'anima potrà accogliere la verità: è l'impostazione propria della Patristica secondo la quale la fede è preliminare alla conoscenza.
  • Cristo si è incarnato in un uomo, ma a differenza deglio uomini era privo di peccato e non era turbato dalle posizioni.

La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia

Gesù Cristo ricorre spesso alle "parabole", che usano esempi concreti per rendere immediatamente comprensibili concetti complessi. in questo brano, cristo paragona l'uomo che ascoltala parola di Dio a colui che costruisce la casa sulla roccia e quindi resiste alle avversità della vita, e l'uomo che si chiude al messaggio divino a colui che invece costruisce sulla sabbia.
In questo brano bisogna tener conto che:
  • Il paragone tra l'uomo che costruisce la casa e l'uomo che ascolta è una similitudine.
  • Il confronto tra i due diversi tipi di ascolto della parola di Dio è una comparazione; e così un confronto tra i due diversi modi di costruire una casa.

martedì 22 maggio 2018

Europa e la cultura araba

I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Aristotele.
I scienziati islamici si specializzano sempre più nel campo dell'alchimia, della medicina, della fisica, dell'astronomia. Rilevante è il contributo nella matematica, algebra.
Nelle città di Baghdad e Bassora, si sviluppa la letteratura arabica che ha forti intenti pedagogici. Il libro di Kalila e Donna sono le prime opere scritte in arabo dopo il Corano.
A origini indiani risale anche se il primo nucleo dell'opera letteraria più famosa del mondo arabo: Le mille e una notte, una raccolta di novelle.

Scuola nell'islam

L'educazione islamica si basa sui detti, chiamati Sunna. Questo è un testo che riporta parole e le azioni di Maometto.
Il credente nell'Islam ha il dovere di istruirsi e di istruire. L'istruzione di divide in tre livelli:
•Istruzione primaria/scuola coranica elementare
•Istruzione secondaria
•Istruzione superiore

L'educazione nell'islam

La nascita dell'islam è dovuta a Maometto, il quale avrebbe ricevuto la rivelazione di Dio, dall'arcangelo Gabriele nel 610. Il corano è il testo sacro.
Il corano si pone come perfezionamento e continuità della Bibbia.
Maometto secondo una certa tradizione, non unanimemente condivisa, non sa leggere e scrivere, quindi trasmette oralmente il contenuto del corano, per essere poi  trascritti su supporti di fortuna.
Il califfo Uthman lo fa trascrivere nel 652, in un testo unico costituito da 114 sure.
Il Corano fissa gli obblighi fondamentali per un credente musulmano, i cosiddetti cinque pilastri dell'islam:

  • La testimonianza di fede
  • Le cinque preghiere quotidiane 
  • Il pagamento dell'imposta coranica
  • Il pellegrinaggio
  • il digiuno del mese di Ramadan

Maometto e l'Islam

la nascita dell'Islam è dovuta a Maometto, che avrebbe ricevuto la rivelzione da Dio(Allah in arabo). Il contenuto di questa rivelazione è il Corano che sarebbe il testo sacro. Il Corano si pone come perfezione e continuità della Bibbia. Secondo una certa tradizione non accetta, Maometto non sa ne leggere ne scrivere, quindi trasmette il contenuto del corano oralmente. Il califfo Uthman, nel 652, lo fa trascrivere in un testo fatto di 114 sure(versi).
Il Corano fissa degli obblighi fondamentali per un credente musulmano i cosiddetti, cinque pilastri dell'Islam:
  • La testimonianza di fede;
  • le cinque preghiere giornaliere;
  • pagamento dell'imposta coranica;
  • pellegrinaggio alla Mecca;
  • il digiuno del mese di Ramadan.

Il mondo arabo preislamico: la tradizione orale

L'educazione della civiltà araba è in stretto rapporto con la religione. La civiltà araba nasce nella penisola arabica (VI-VII secolo d.C.). Mometto fu il fondatore della nuovo religione monoteistica: l'Islam.
Prima dell' Islam gli abitanti della penisola arabica erano nomadi che si dedicavano alla pastorizia.
Grazie alla trasmissione orale, si sono potute tramandare: tradizioni, costumi, conoscienze, ecc...
I poemi preislamici hanno anche un carattere pedagogico: essi insegnano alle ragazze e ai ragazzi i propri compiti e insegnano loro valori quali l'ospitalità, la generosità, la carità, l'amore per gli animali.
Mu'allaquat è una racccolta di poesie che racconta di come vengono tessute le lodi a una cammella.

lunedì 14 maggio 2018

L'educazione del cavaliere

Accanto all'educazione ecclesiastica in occidente si consolida una particolare educazione laica, quella del cavaliere, riservata agli aristocratici, che ha come scopo quello di formare un0uomo d'armi, animato dalla lealtà verso il proprio signore e dal desiderio di difendere i deboli.

Scuole episcopali, parrocchiali, patriarcali

L'Europa occidentale e l'impero romano d'oriente sono caratterizzati da istituzioni scolastiche diverse. Nel primo spiccano le scuole monastiche, le scuole episcopali e le scuole parrocchiali. Nel secondo resiste la scuola di Stato, ma a un certo punto la Chiesa sviluppa una scuola autonoma per la formazione dei futuri prelati.

Carlo Magno e la scuola palatina

Carlo Magno imprime un forte impulso alla rinascita della cultura e all'istruzione, dando vita al fenomeno della rinascita carolingia. Il suo scopo è la formazione di un personale di governo adeguato e di un sapere religioso omogeneo all'interno dell'impero

Gregorio Magno: la formazione del clero e l'educazione popolare

Papa Gregorio Magno si impegna nella formazione educativa delle gerarchie ecclesiastiche, recuperando in chiave cristiana il sapere antico, e nella istruzione dei fedeli anche con il ricorso alle immagini e alla musica.

Severino Boezio: le arti liberali e la filosofia

Per frenare la decadenza culturale alcune personalità si impegnano in un'opera di conservazione del sapere. Boezio compone opere dedicate alle arti del trivio e del quadrivio, anche Marziano Capella esalta il ruolo delle arti liberali, Isiodoro di Siviglia scrive le Etimologie, una sorta di breve enciclopedia del sapere antico.

Benedetto da norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale

Al collasso delle istituzioni dell'impero romano d'occidente resiste solo la chiesa, che diventa il punto di riferimento per l'istruzione. Una particolare importanza assumono i monaci. Nei monasteri viene messa a punto una pedagogia per la formazione dei giovani monaci.
Benedetto da Norcia elabora una regola: la vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno e dal lavoro manuale. Nei monasteri la preghiera e il lavoro vengono alternati "Ora et labora".
Marco Aurelio Cassiodoro si sforza di conciliare la cultura classica e il cristianesimo.
Cassiodoro fonda il Vivarium, un monastero dedito allo studio, alla trascrizione dei codici e all'insegnamento.
Editto di Costantino (313 d.C) Concede a tutti i cittadini la libertà di culto.
Editto di Tessalonica (380 d.C) proclama il cristianesimo religione di stato.

martedì 8 maggio 2018

Apologisti della patristica latina

I padri della chiesa latina non sono molto interessati alla filosofia.
Il primo scritto apologetico a favore dei cristiani è il dialogo Ottavio, lo scrittore ha lasciato duri attacchi contro i filosofi greci.
Tertulliano afferma che la fede e non la ragione l'unico mezzo per raggiongere la verità.
San Gerolamo scrive la Vulgata, la versione latina della Bibbia. Gerolamo insiste sull'educazione sin dall'infanzia, compito assegnato ai genitori.
Le madri assumono grande importanza nell'educazione delle figlie femmine.
Sant'Ambrogio scrive i doveri dei sacerdoti.
Con Ambrogio il concetto di officium viene così ripreso in chiave cristiana, facendo riferimento ai comandamenti divini validi per per tutti i fedeli, mentre l'officium perfectumraccoglie i consigli che valgono per i santi.
Clemente Alessandrino dirige il Didaskaleion, scrive due opere, il protettivo e il pedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca.
Per Origene è il messaggio di Dio a porsi come educatore dell'umanità.
Lo scopo dell'educazione cristiana è il ritorno a Dio.
Bisogna instillare i giovani a seguire la parola di Cristo e a controllare le passioni.
Le figlie femmine vengono educate alla modestia e alla casa.

Cristianesimo e la filosofia

Il cristianesimo dopo la sua comparsa ha numerose sfide.
Nel II secolo d.C compaiono le prime scuole cristiane, dove oltre alla dottrina cristiana viene insegnata la filosofia greca.
 Nel Didaskaleion, (Scuola cristiana) operano Panteno, Clemmente Alessandrino e Origene.
 Vengono insegnate le sette arti liberali.
Catecumenato:
Due livelli formativi: Uno per gli incipienti che vengono preparati al battesimo e uno per i competenti con una preparazione più approfondita.
Arivano le prime scuole superiori di teologia.

La prima educazione cristiana e l'importanza dei fanciulli

Padri apostolici:
Autori di poco conto posteriori alla generazioni degli apostoli ma che si ispirano ai loro insegnamenti.

L'educazione cristiana è rivolta a tutti, quello cristiano è un messaggio universale, che attraverso un rinnovamento interiore porta alla salvezza dell'anima.
Il messaggio di Cristo è l'amore per gli altri e il riflesso per l'amore per Dio. Gli uomini necessitano di una guida, che li educhi al perfezionamento continuo.
I fanciulli sono un esempio da imitare, sono
innocenti quindi pronti per accogliere la parola di Dio.

Cristianesimo e educazione: la salvezza dell'anima

Negli ultimi secoli dell'impero romano arriva una nuova religione con una vista innovativa del uomo: il cristianesimo.
Cristo inizia la predicazione in Palestina, dopo numerose persecuzioni il cristianesimo diventa religione ufficiale dell'impero.
I monasteri sorgono in campagna, sono oasi di pace, centri di conservazione e di trascrizione di opere del passato.
Cristo insegna attraverso le parabole, la parabola è un racconto didascalico che ricorre a eseempi concreti paragonando tr
a loro due situazioni, una nota e una non nota.

Come allevare i bambini

Muhammad al-GhazzâlÎ, vissuto in un periodo leggermente posteriore a quello considerato in questa Unità, è il più noto tra i pedagogisti isl...